- Con un viaggio su tutto il territorio nazionale, Siemens Healthineers incontra istituzioni ed esperti per fare il punto sugli investimenti in ricerca e innovazione necessari per guidare il cambiamento del Sistema Sanitario Nazionale.
- Mancanza di personale, progressivo invecchiamento del capitale tecnologico, difficoltà di reperimento dei materiali entro le scadenze, necessità di rispondere a sempre più stringenti standard qualitativi e di impatto ambientale sono le principali sfide alle quali il Paese, le Regioni e i sistemi ospedalieri devono rispondere.
- Siemens Healthineers è pronta ad affrontare e supportare la trasformazione in atto nella sanità con un portfolio vastissimo di tecnologie di ultima generazione per migliorare la qualità delle prestazioni e rispondere in modo ottimale alla costante crescita di domanda di salute.
Dopo la tappa di Milano, arriva nella Capitale il Siemens Healthineers Future Summit - Le nuove frontiere dell’healthcare. E’ un viaggio su tutto il territorio nazionale per fare il punto della situazione sugli investimenti in ricerca e innovazione che, come sistema Paese, ci apprestiamo ad affrontare e su come Siemens Healthineers risponde alle principali criticità emerse nei sistemi ospedalieri e nelle Regioni, quali la mancanza di personale, il progressivo invecchiamento del capitale tecnologico, la difficoltà di reperimento dei materiali entro le scadenze, la necessità di rispondere a sempre più stringenti standard qualitativi.
Come previsto dalla Missione 6 del PNRR, le priorità di intervento per i prossimi anni si concentreranno sul potenziamento delle Reti e presidi territoriali, lo sviluppo del Fascicolo Sanitario Elettronico, l’ammodernamento delle infrastrutture e telemedicina. La direzione intrapresa a livello governativo mostra come un sistema sanitario sostenibile e resiliente non possa prescindere dalla necessità di ripensare i servizi e i processi integrandoli con il digitale, rendendoli efficaci ed efficienti. In particolare, la Missione 6 prevede per la Componente 2 un investimento di oltre 4 miliardi destinati all’ammodernamento del parco tecnologico ospedaliero1 che conta ben 3.133 apparecchiature da sostituire perché basate su tecnologie obsolete o perché fuori uso, il potenziamento del livello di digitalizzazione di 280 strutture sanitarie sede di Dipartimenti di emergenza e accettazione (DEA) di I e II livello, il rafforzamento strutturale degli ospedali del SSN.
Per Siemens Healthineers, la rivoluzione digitale in sanità va sostenuta sin d’ora con investimenti adeguati nella direzione della creazione di piattaforme tecnologiche e competenze che rendano l’accesso alle terapie più veloce ed equo e consentano di estendere la cura e il monitoraggio al di fuori delle strutture sanitarie. Un percorso che va attivato con urgenza, attraverso un utilizzo oculato delle risorse messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
“Ormai abbiamo compreso che per costruire una sanità sostenibile è necessario definire nuovi modelli di assistenza e di erogazione dei servizi che pongano il paziente al centro e con un ruolo attivo nella gestione della propria salute - afferma Roberta Busticchi Presidente e CEO Siemens Healthineers. L’altra variabile dell’equazione sono gli investimenti nelle tecnologie del futuro e nella digitalizzazione che possano permettere una gestione olistica, efficiente e sostenibile del paziente”.
A questa posizione rispondono le istituzioni ed in particolare il Governo che ritiene che la Telemedicina rappresenti una delle leve fondamentali per ridisegnare la sanità territoriale. I servizi di telemedicina, nella visione del PNRR, rappresentano un formidabile mezzo per contribuire a ridurre gli attuali divari geografici, migliorare l’esperienza di cura per i pazienti, efficientare i sistemi sanitari regionali.
“Grazie al PNRR è necessario riorganizzare la medicina territoriale e promuovere l’utilizzo della telemedicina all’interno dei percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA) per facilitare l’accesso e la continuità dei servizi e contribuire alla decentralizzazione della medicina - sottolinea l’On. Maria Teresa Baldini, Membro della Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera dei Deputati. In questo contesto va rivalutata l’importanza del Fascicolo Sanitario Elettronico, digitalizzando i dati perché siano interoperabili e possano creare database la cui struttura sia omogenea ed accessibile in tutto il Paese. Oggi i cittadini e gli operatori sanitari sembrano pronti alla trasformazione digitale. Adesso spetta alla politica far sì che ciò avvenga garantendo l’equità, l’uguaglianza e la sostenibilità del sistema sanitario, il tutto affinché il paziente torni al centro del percorso di cura, valorizzando la sanità come investimento che guarda alla crescita del Paese”.
I risvolti pratici della tecnologia in sanità sono stati affrontati nel Future Summit da Fidelia Cascini, Docente di Igiene e Sanità Pubblica, Università Cattolica S. Cuore di Roma e Consulente Esperto di Sanità Digitale, DGSISS Ministero della Salute.
“La nuova frontiera della tecnologia in sanità sarà la costruzione di un’interazione di successo tra gli strumenti tecnologici e la persona, intesa come paziente ma anche come professionista – sostiene Fidelia Cascini - Si tratta di un nodo cruciale: il professionista avrà bisogno di essere supportato nel processo di trasformazione del sistema sanitario per conservare la coscienza degli elementi della pratica clinica legati all’interazione umana. Parlo di tutti quegli aspetti relazionali, psicologici e sociali che vanno oltre la semplice registrazione ed elaborazione digitale di dati sanitari. Le prestazioni erogate in telemedicina e l’uso di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, andranno a modificare il processo tradizionale di cura e assistenza e quello decisionale diagnostico-terapeutico, ma bisogna essere in grado di governare questo cambiamento mantenendo l’uomo al centro del sistema, per non perdere l’arte dell’intuizione clinica che insieme alla scienza è alla base della grandezza della professione medica”.
Nel Summit si è molto discusso di sanità digitale e di quali siano gli ingredienti perchè si affermi. Secondo Marco Del Seta, Head of Digital Services Siemens Healthineers “occorrono in prima istanza sistemi di gestione dei dati che creino integrazione dove oggi c’è disgregazione, facilitando l’accesso a questi dati per i pazienti e per il personale che lavora con loro dovunque essi si trovino e li metta a disposizione di sistemi che generino nuove informazioni. E‘ necessario, inoltre, fare affidamento su una infrastruttura che supporti l‘intero patient journey , dalla visita, al percorso ospedaliero, ai nuovi servizi che abbiamo in remoto. Serve, infine, ovunque la centralità dei clinici. La sanità digitale e la telemedicina non sono un percorso informatico, ma medico. E questo percorso lo dovranno disegnare e gestire le persone con ruoli clinici, dentro così come fuori dalle strutture cliniche e ospedaliere“.
In conclusione per Siemens Healthineers, la digitalizzazione della sanità italiana non può prescindere dalla costruzione di ecosistemi di partner che includano istituzioni, provider sanitari, strutture ospedaliere, società scientifiche, associazioni pazienti, che contribuiscano a rimuovere gli ostacoli burocratici, organizzativi e assistenziali alla richiesta di cure, dando un accesso sicuro e virtuale ai servizi e riducendone i costi.
Questo
comunicato stampa è disponibile all’indirizzo: https://www.siemens-healthineers.com/it/areastampa/press-releases/siemens-healthineers-future-summit-roma
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Siemens Healthineers AG (quotata alla Borsa di Francoforte, Germania: SHL) è l’azienda pioniera nell’innovazione della sanità. Per chiunque. E ovunque. In veste di leader nell’ambito della tecnologia medica, Siemens Healthineers, dalla sua sede centrale di Erlangen (Germania) e dalle sue filiali locali, è costantemente impegnata nello sviluppo di prodotti e servizi con l’ausilio delle applicazioni digitali o basate su intelligenza artificiale (AI) che plasmeranno la tecnologia medicale di prossima generazione. Queste nuove applicazioni rafforzeranno le fondamenta dell’Azienda in ambiti quali diagnostica in vitro, terapie guidate per immagini, diagnostica in vivo e terapie oncologiche innovative. Nell’esercizio fiscale 2021, conclusosi il 30 settembre 2021, Siemens Healthineers, che nel mondo conta approssimativamente 66,000 dipendenti, ha generato un fatturato pari a 18 miliardi di Euro e un utile rettificato di 3,1 miliardi. Ulteriori informazioni sono disponibili all’indirizzo www.siemens-healthineers.com. In Italia l’Azienda è presente con la ragione sociale Siemens Healthcare s.r.l.